La guida Michelin almeno per i cuochi è unica e inimitabile e porta con sé indotto e turismo gastronomico, soprattutto nei piccoli centri.
E dunque, quest’anno? Fino all’ultimo secondo della cerimonia di assegnazione delle stelle, per il Piemonte non tirava una buona aria, ma quando sembrava tutto definito con undici “tre stelle” confermati, con un colpo di coda il torinese Marco Do, direttore della comunicazione di Michelin Italia, ha annunciato (con un po’ d’orgoglio piemontese) la terza stella per Villa Crespi, il ristorante di Orta San Giulio del celebre chef Antonino Cannavacciuolo. E dunque il Piemonte, dopo la Lombardia che ne vanta tre, diventa l’unica regione ad avere due ristoranti con tre stelle: uno ad Alba, Piazza Duomo (insignito quest’anno anche della stella verde, dedicata alla sostenibilità), l’altra, appunto, a Orta San Giulio. Conquista la sua prima stella Martino Leone, del RistoranTino di Rollieres, frazione di Sauze di Cesana, e questa è certamente una buona notizia, non solo per lui, ma per una zona avara di soddisfazioni gastronomiche. Il Vco ritrova le sue stelle: la Provincia Azzurra si presentava forte dei riconoscimenti del Piccolo Lago di Fondotoce (due stelle) e dell’Atelier restaurant di Domodossola (una stella). Tutte confermate. Per Marco Sacco confermata anche la stella per Piano 35, il ristorante che gestisce in cima al grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino. Per lo chef domese Giorgio Bartolucci è il terzo anno da stellato. In generale l’edizione 2022 della Guida Michelin premia 385 ristoranti stellati (erano 378 l’anno scorso), un nuovo record per la gastronomia in Italia. Quest’anno più che mai, ancora tanti giovani chef premiati con le stelle, 20 sotto i 35 anni, e in totale un numero eccezionale di nuove stelle, 40, anche in piccole località di provincia.