Sciopero dimezzato, ma sciopero (per ora). I sindacati si sono divisi dopo l’incontro di ieri con il governo: mentre Faib Confesercenti ha deciso di depotenziare e ridurre la protesta a un giorno, Fegica Figisc e Anisa non fanno marcia indietro: “Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero. Il tentativo in extremis fatto dal Ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce ad intervenire con la necessaria concretezza”, affermano in una nota congiunta Fegica, Figisc e Anisa che confermano quindi lo stop di 48 ore iniziato nella serata del 24 gennaio e in programma fino alle 19 del 26 gennaio (le 22 sulle autostrade). Nella giornata di oggi però potrebbero esserci novità. La chiusura prevede anche lo stop dei distributori self service, saranno però garantiti in tutta Italia dei servizi minimi essenziali con un determinato numero di stazioni di servizio in funzione sia nelle città sia sulle reti autostradali. Un’area di servizio ogni 100 chilometri è aperta in autostrada (l’elenco è sul sito delle varie regioni). Fare il pieno di benzina e diesel fino a giovedì sera sarà un po’ complicato, ma certamente non impossibile. E’ previsto che nelle aree urbane ed extraurbane sia assicurato il servizio di un numero di impianti pari alla metà di quelli previsti nei giorni festivi. Poi ci sono gli impianti gestiti direttamente dalle compagnie, che restano aperti (circa 2mila su 22mila). Inoltre, i distributori autonomi associati a due altre sigle (Angac e Asnali) non aderiscono allo sciopero.

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