Una storia da favola quella della pecora e del suo agnellino che dopo un centinaio di chilometri e oltre, raggiungono padrone e gregge in Formazza. Un viaggio lungo, durato oltre 40 giorni e a raccontarlo è il pastore, una persona nota in zona, Ernestino Morandi, proprietario di un gregge di migliaia di capi. La storia, racconta, comincia a fine giugno con una fuga, Ernestino ha portato il gregge in Formazza e da Gozzano lo avvisano che la pecora, un animale di circa 5 anni, lasciata a casa perché in “dolce attesa”, è fuggita. Ernestino prova a mettersi sulle sue tracce, setaccia i paraggi, chiede in giro ma non sembra esserci nulla da fare, l’animale è scomparso con il suo agnellino. Il pastore dopo un po’ si rassegna, deve mettere la scomparsa nel capitolo delle perdite anche se qualcuno, giorni dopo, segnala le bestiole da qualche parte, ma Ernestino è scettico e rassegnato. E arriviamo alla giornata di venerdì scorso, quando da Premia giunge ad Ernestino la notizia di un avvistamento. Il pastore si precipita, ma…nulla da fare, della pecora non trova traccia.Questo sino a mercoledì, quando, mamma e agnellino, sono stati avvistati intenti a risalire lungo la statale della Formazza, imboccando la galleria piuttosto che la strada dei tornanti. Camminando rigorosamente sul marciapiede e tenendo le destra, i due animali si sono lasciati guidare dal pastore che, una decina di metri dietro, teneva lontane le automobili. “Non avrei mai voluto che dopo tanto cammino mi finisse sotto una macchina”, commenta Ernestino, che dal fatto è sì sorpreso ma nemmeno poi tanto: “Gli animali imparano le strade che sono abituati a percorrere, e stiamo parlando di una pecora di 4-5 anni, che in Formazza c’era stata già, anche se sì, lo ammetto, l’impresa non è stata facile”.
