Mentre il ddl Zan “dorme” in Parlamento, dai Comuni arrivano i primi gesti concreti contro l’omotransfobia. Otto città hanno approvato la delibera del Partito Gay LGBT+ che per la prima volta multa con 500 euro chi fa dichiarazioni o azioni discriminatorie verso lesbiche, gay, bisex e trans. “Un passo importante, perché non si tratta di un’azione solo simbolica. Adesso c’è una conseguenza concreta per chi insulta e discrimina”. La proposta è stata inviata a maggio a tutti gli ottomila comuni in Italia e a tutte le Regioni. “Oggi è in fase di analisi in 2000 Consigli. E’ stata approvata al Comune di Morterone (LC) dove siamo in maggioranza, Cancellara (PZ), Madonna del Sasso (VB), Ferla (SR), Castiglione Cosentino (CS), San Nicolò d’Arcidano (OR), Castelnuovo Cilento (SA), Oriolo (CS). In altre realtà è stata presa in carico”. Con soli tre punti la delibera mira a sanzionare concretamente chi discrimina sulla base dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. Cosa prevede:
- È fatto assoluto divieto, su tutto il territorio regionale/comunale, ivi comprese piattaforme online e profili attinenti al territorio, di avviare azioni di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità. Fatto altresì divieto le azioni di istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;
- è vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi o azioni l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;
- è istituita la Giornata contro l’omobitransfobia per il 17 maggio di ogni anno in occasione della Giornata Mondiale contro l’omobitransfobia. In occasione di tale giornata l’Ente si impegna alla realizzazione di iniziative di sensibilizzazione su tali temi in tutto il territorio di competenza.
In caso di inosservanza dei divieti (salvo che il fatto non costituisca più grave reato) “chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene, è punito , con l’ammenda di € 500,00”. I fondi recuperati con tale ammenda saranno utilizzati per la costituzione di un fondo di prevenzione contro l’omobitransfobia.