Secondo il World health report del 2000, l’igiene delle mani è tutt’altro che scontata: quando vanno in bagno in molti Paesi le persone si sfregano le mani con acqua e sapone meno di una volta su cinque! E chi lo fa non lo fa abbastanza a lungo: il lavaggio si prolunga almeno 15 secondi solo per il 5% delle persone.Tutti gli altri si sfregano le mani per una media di sei secondi per gli uomini e sette per le donne; si tratta di dati pre-Covid e probabilmente oggi la situazione igiene è migliorata grazie alla grande campagna di sensibilizzazione fatta da sanità e informazione.
Sicuramente detergere accuratamente le mani tiene lontano varie malattie, ma non è detto che lavarsi troppo spesso faccia così bene. Robert Schmerling, professore associato alla Harvard Medical School sostiene infatti riguardo alla doccia fatta ogni giorno che “in realtà si tratta di un’abitudine più legata alle norme sociali e culturali che alla salute”.
I lavaggi troppo frequenti rischiano di minare il nostro equilibrio naturale: “Sulla nostra pelle vive una flora microbica che è determinata dalla genetica per alcune parti del corpo; per altre invece è influenzata anche dall’ambiente” spiega Antonio Costanzo, responsabile di Dermatologia dell’ospedale Humanitas di Rozzano e docente della Humanitas University. “Questa flora superficiale da un lato ha una funzione di prima barriera contro i germi patogeni; dall’altra mantiene ‘all’erta’ il nostro sistema immunitario stimolando alcune cellule chiamate linfociti T, che sono pronte a rispondere ad agenti allergizzanti o ad attacchi di germi e batteri”.
Soprattutto lavare troppo i bambini fin da piccoli può far sviluppare loro allergie cutanee negli anni perché impedisce lo sviluppo di anticorpi che sono stimolati proprio dalla presenza di batteri e microorganismi. Lavarsi dunque è bene, ma farlo un po’ meno, è anche meglio.
