L’esito è ignoto, così come il luogo. Si sa solo che l’incontro è avvenuto questa mattina a Roma, intorno a mezzogiorno. Da una parte del tavolo i legali incaricati da Vittorio Emanuele di Savoia, dall’altra quelli della Banca d’Italia. In mezzo, un tesoro inestimabile, quello della Real Casa. Trattasi di 6.732 brillanti e 2 mila perle, di diverse misure, montati su collier, orecchini, diademi e spille varie che dal 1946 sono custoditi nel caveau di via Nazionale. Ma del loro destino si tratta, nel senso negoziale del termine. Mentre la politica pattina attorno al nome del prossimo presidente della Repubblica, infatti, l’ex monarchia sa esattamente quello che vuole: rivuole indietro i suoi gioielli ed è pronta a fare causa allo Stato per averli. Per questo i real eredi hanno promosso un’azione civile che oggi, per la prima volta, ha visto le parti convocate attorno a un tavolo dall’organismo di mediazione. Sull’esito dell’incontro il riserbo è assoluto. “Posso solo dire che c’è stato”, conferma a Fq Magazine l’avvocato Marco di Pietropaolo che rappresenta la banca.
