“L’ultimo album dei Beatles sarà pubblicato quest’anno”. Paul McCartney pronuncia questa frase davanti a microfoni della BBC Radio 4. È il 2023, e nessuno, fino a quel momento, immaginava di sentire un loro disco inedito. Come sempre dietro ai miracoli c’è il trucco, in questo caso parliamo di intelligenza artificiale. “Siamo stati in grado di prendere la voce di John e renderla pura attraverso questa intelligenza artificiale in modo da poter mixare il disco come faresti normalmente”.Per anni la voce di Lennon è rimasta un sussurro intrappolato in una vecchia cassetta ronzante, quella che aveva scritto sul dorso “Per Paul”, quella che John non è mai riuscito a dargli. Dopo la sua morte Yoko Ono l’ha consegnata e McCarteny e ora prende nuova vita grazie all’intelligenza artificiale.
Come è stata creata la nuova canzone
È da “Free as a Bird” (1995) e “Real Love” (1996) che non è più stato pubblicato nulla con la firma Beatles. All’epoca McCartney, Ringo Starr, George Harrison e il produttore Jeff Lynne si erano chiusi in studio e avevano cominciato a lavorare su delle demo che Jhon Lennon aveva inciso nel suo appartamento di New York verso la fine degli anni ‘70. La voce di Lennon sul nastro deteriorato era fioca, eppure quelle due canzoni sono riuscite a prendere vita nella compilation Anthology, un’antologia introspettiva dei Beatles composta da tre doppi cd, un libro e un documentario. Le altre no.
Ora grazie all’intelligenza artificiale la band è riuscita a recuperare le tracce che all’epoca dell’Antology erano state scartate. Paul McCartney ha spiegato che il merito è di Peter Jackson, il regista del Signore degli anelli che ha girato il documentario Get Back pubblicato nel 2021. Uno spaccato dei Beatles che, recuperando le riprese storiche, entra con una camera voyeuristica in quella sala prove dove sono nate Let it Be, Don’t let me down o Get Back. “Jackson è stato in grado di districare la voce di John da una piccola cassetta che conteneva la sua voce e un pianoforte. È riuscito a separarli con l’intelligenza artificiale. Diceva alla macchina: ‘Questa è la voce, quella è la chitarra, perdi la chitarra. E lo ha fatto”.