Migliaia di persone stanno prenotando soggiorni su Airbnb nelle città bombardate dai russi. E’ questa l’idea nobile e contagiosa lanciata il 2 marzo su Twitter e poi dilagata sulla nota piattaforma di stanze e appartamenti in affitto.
Il denaro sarebbe così arrivato direttamente agli ucraini senza nessun tipo di intermediazione: la piattaforma, infatti, aveva deciso di rinunciare alle commissioni sugli affitti in Ucraina e aveva sospeso tutte le sue attività in Russia e Bielorussia.
Un’idea, diventata un fiume di solidarietà. Così dal 2 marzo sono decine di migliaia le richieste di prenotazioni per camere ed esperienze nel Paese in ginocchio.
Due giorni dopo Brian Chesky, cofondatore e Ceo di AirBnb accoglieva così su Twitter questa pazzesca iniziativa: “In 48 ore sono state più di 61 mila le richieste di prenotazioni arrivate in Ucraina. Significa 1,9 milioni di dollari che arriveranno agli Host in questo momento di necessità. È un’idea fantastica che proviene dalla nostra comunità. Grazie”.
La società ha invitato le persone di tutto il mondo a sostenere la causa dei rifugiati ucraini, inserendo nel proprio sito web il link alla sezione per le donazioni: https://it.airbnb.org/help-ukraine?_set_bev_on_new_domain=1646646206_MmM5N2QzZTU5ODlk